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Torre e dintorni 5
19/20/21/22 dicembre 2024
Torre Civica
Piazza d'Indipendenza, Pomezia - Roma
Patrocinio Città di Pomezia - Riconoscimento FIAF
Presentazione sabato 21 dicembre ore 15.00
Collettiva fotografica "Visioni Contemporanee"
Incursioni di Ai
La Fotografia indaga i mondi intimi e personali degli autori che attraverso la luce, le forme, i colori e la sperimentazione interpretano la realtà, fuori e dentro di loro. Una visione nitida e immediata a volte, sfuocata e sconnessa altre, un dialogo affrontato con strumenti moderni e sperimentali oppure con mezzi tradizionali e convenzionali. Dall’analogico al digitale all’intelligenza artificiale, sempre per esplorare l’infinita varietà degli universi artistici coinvolgendo emozioni e percezioni personalissime per riportare idee geniali, scrupolose osservazioni e inaspettate visioni… In un momento in cui l’arte è assoluta libertà di espressione, “Visioni contemporanee” è un viaggio fotografico che ci racconta il tempo contemporaneo, il sentire e il vedere degli autori in un percorso che ognuno sceglie come riflesso di se stesso, della propria esperienza, della propria percezione, della propria follia… Oppure è semplicemente un’immagine casuale, insensata, istintiva che è comunque il risultato di un bisogno interiore, temporaneo o no non ha importanza, esso descrive l’attimo, il momento in cui il pensiero è sospeso e ha generato. A volte non è necessario andare in profondità, la superfice ci parla lo stesso di noi come eravamo nell’istante in cui abbiamo fermato il tempo.
Elisabetta Maetzke - L'Era dei pesci
Questo lavoro è nato senza intenzione iniziale, seguendo la creazione di un grande laghetto artificiale.
Inizialmente era solo acqua, poi sono state aggiunte piante, in seguito sono arrivati dei pesci rossi ed infine delle piccole carpe. Più i pesci si sono moltiplicati e più son diventati famelici. Mi è parsa una metafora della vita umana.
Laura Di Carlo - Happylessia
Certe malattie generano la paura. Pregiudizi, marchi, nomignoli e perifrasi per indicare la “diversità” sono all’ordine del giorno. Nel terzo millennio si discrimina ancora in ogni campo. Il modo peggiore di discriminare è lasciarsi andare a frasi smielate come è: “un/una ragazza o speciale”. Che vuol dire speciale e che vuol dire “lei/lui” non è come gli altri? In questo progetto, a testa alta, racconto cosa voglia dire il marchio, il pregiudizio e l’esclusione. Mi sono dovuta mettere dolorosamente a nudo, ma credo sia necessario. Già...perchè sono epilettica.
Massimo Gaetano - Dia de Los Muertos
*Día de los Muertos* (Giorno dei Morti) celebrato a Roma in Piazza del Popolo è un evento annuale che onora una tradizione messicana molto sentita, legata al ricordo e alla celebrazione dei defunti. Solitamente organizzato da comunità messicane e associazioni culturali, l'evento include una serie di attività che permettono di immergersi nella cultura del Messico. La manifestazione si svolge in un'atmosfera vivace e colorata, caratterizzata dall'uso di maschere e costumi tradizionali, e rappresenta un'occasione unica per conoscere più a fondo una delle tradizioni più significative del Messico, in un contesto internazionale come la capitale italiana.
Il progetto Dia de los Muertos nasce da un'idea che ho maturato durante un periodo di riflessione sulla contrapposizione tra il visibile e l'invisibile, il presente e il passato, la luce e l'ombra. Mi affascinava l'idea di esplorare come la luce possa non solo rivelare, ma anche nascondere, creando una tensione tra ciò che appare e ciò che rimane nascosto. Volevo dar forma a un racconto visivo in grado di trasmettere questa dualità, e così ho deciso di lavorare con il bianco e nero, un linguaggio che riduce la scena alla sua essenza, privandola di distrazioni cromatiche, e accentuando il gioco tra luce e ombra. La scelta del bianco e nero non è stata casuale: questo mezzo permette di concentrare l'attenzione sulle forme, sulle ombre, sulla texture, senza distrazioni, e allo stesso tempo conferisce alle immagini una sorta di distacco temporale, come se fossero ricordi o visioni di un’altra realtà.Per realizzare questo progetto, ho scelto di usare il flash e tempi di esposizione lunghi, combinando queste tecniche per creare un effetto dinamico e surreale. Il flash, puntato in maniera decisa su particolari precisi della scena, ha permesso di ottenere un contrasto netto tra le zone illuminate e quelle in ombra, esaltando la tridimensionalità degli oggetti e dei soggetti. I tempi di esposizione lunghi sono stati utilizzati per catturare il movimento e l’energia, creando scie di luce che sembrano sfumare nel buio, come tracce lasciate dal passaggio di qualcosa o qualcuno. Ogni scatto è stato un esperimento, una ricerca di quel momento in cui il caos della luce si ordina e diventa poesia visiva. La fase di post-produzione è stata fondamentale per accentuare l’impatto emotivo delle immagini. Lavorando in bianco e nero, ho prestato particolare attenzione ai contrasti, ho enfatizzato le texture per conferire una sensazione di solidità materiale agli oggetti. Il progetto Dia de los Muertos è un viaggio visivo che esplora le infinite sfumature della luce e dell’ombra, tra il controllo e l’imprevedibilità. La scelta del bianco e nero, del flash e dei tempi di esposizione lunghi non è stata solo una decisione tecnica, ma una volontà di raccontare storie attraverso la forza visiva di questi contrasti. Ogni immagine è un frammento di tempo, un'istantanea sospesa in un equilibrio delicato tra ciò che si vede e ciò che si intuisce, tra la chiarezza e la penombra, tra il qui e l'altrove.
Ida Di Pasquale - Errante
Nel viaggio in treno c’è qualcosa di magico; ci si trova contemporaneamente ad avere due visioni: una esterna e una interna. Fuori dal finestrino si volge lo sguardo sul mondo che scorre e ciò permette di perdersi nelle immagini e nei nostri pensieri in totale libertà. Volgendo lo sguardo all’interno, ai nostri sconosciuti compagni di viaggio, si puo’ fantasticare sulle loro vite. Tante persone diverse incrociano per breve tempo la nostra vita, sia per estrazione sociale che per etnia ma tutte con grandi desideri ed aspirazioni. Il mio sguardo quel giorno si è fermato su questo ragazzo, sempre chino su sè stesso:
Dove ti porta la tua giovane vita?
Cos’hanno visto i tuoi occhi?
Dov’è la tua terra e chi sei stato costretto ad abbandonare?
Stai inseguendo i tuoi sogni?
La mia fotografia si interroga su queste domande, lasciando aperti interrogativi a cui nessuno potrà dare mai dare risposte
Giorgio Busignani - Velo scuro
Casoni, valli, argini, canali, barche, reti, idrovore, nebbia, aironi, sono i principali elementi che caratterizzano Il Delta del Po. Nel Delta, terra e acqua si confondono, gli spazi sono smisurati gli orizzonti indefiniti, quasi un paesaggio del nulla. Un luogo reale e al tempo stesso immaginario che evoca suggestioni e disorienta. In tale contesto, in giornate nebbiose o in condizioni di luce scarsa, percorrendo strade, canali e sentieri, nascono le fotografie di “Velo Scuro”, per mostrare le atmosfere rarefatte del Delta ma anche per esprimere gli stati d’animo dell’autore che, come gli scrittori citati da Guido Conti nel suo libro “Il Grande Fiume” - “ … alla fine del Po, raccontano più che altro il senso di smarrimento e di malinconia, perché il Delta è un posto dove non si arriva da nessuna parte”.
Simboli di Natale
Laura Di Carlo e Ida Di Pasquale
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